Introduzione a "Se fossi Nick Mano Fredda"

(tratto dalla raccolta di racconti "Se fossi Nick Mano Fredda")
 
Questo libercolo è una raccolta di spietate favole allucinanti. Porte che si aprono verso le tenebre di quella civiltà occidentale il cui cuore pulsa ancora dell’orrore dei campi di concentramento di Auschwitz o delle Twin Towers ridotte al Ground Zero. Ove respirano sofferenza quotidiana e subdola malvagità, dalle quali troppo spesso torciamo il volto, facendo finta che tutto stia procedendo per il meglio e che nessun Charles Manson abbia focalizzato la propria attenzione sulla nostra pelle.
Soltanto favole, quindi. Scritte bene, non so. Sofferte, di sicuro. Invero, essendo stato ultimamente contattato a più riprese dalla malignità dei bamboccióni (non uomini, si badi bene), ho deciso di scriverne, con l'evidente scopo d’esorcizzare il male che mi ha investito e che in futuro continuerà di sicuro a colpirmi a bella posta. Starà a me ignorarlo, cercando di blindare la mia sensibilità, e quindi facendo in modo che il confine tra il bene e il male si riveli finalmente agli occhi di tutti, cancellando una volta per tutte il beneficio del dubbio. Quel beneficio del dubbio tanto detestato da ogni bambino perduto di questa mia desolata Babilonia, città immaginaria dell’altrettanto immaginaria Repubblica Democratica di Brasilia.
Ma, facendo riferimento al concetto della provvida sventura, “nell'uomo buono il male ha lo scopo di fortificarlo, per cui si risolve praticamente in un bene.” Al che, sulle orme di Seneca, non posso far altro che omaggiare i miei più cari estimatori d'una profondissima e inestimabile gratitudine, ricordando loro che, se mai un giorno riuscirò appieno nei miei difficili intenti giornalistici e letterari, sarà stato anche grazie al loro mirabile apporto. 
Paranoia?

Sono Jack lo squartatore!

(tratto dalla raccolta di racconti "Se fossi Nick Mano Fredda")
 
Jack può beneficiare del dubbio.
Che nottata, ragazzi. Di quelle che persino la pelle ti puzza di fumo. Bevi un bicchiere superalcolico di folla, sudi come una mortadella, parli di cose vuote e scadute alla stregua d'un logorroico e, le rare volte in cui hai la mente lucida, ti domandi per quale bizzarro motivo stai vegetando in mezzo a tanti automi. Ti guardi troppo allo specchio e, per una curiosa contaminazione dell'anatomia, finisci per vederci una scimmia. L'unica nota positiva è che il tempo scivola via copiosamente, per fortuna. O purtroppo; ma in fondo, chi lo sa...
Jack si nutre unicamente di menzogne.
Molti uomini hanno una vita di quieta disperazione per paura d'aver ragione, perché Loro vogliono così. Inafferrabili come una primula rossa, difficilmente localizzabili: Loro. È solo uno scialbo pronome personale, ma riassume tutta la paura disseminata in questo covo di villania e degrado, dove difendere i propri diritti è diventato un reato. Colpevoli per forza, si è già defunti prima di morire. D'altronde siamo soltanto una manciata di polvere cosmica, insignificante se paragonata all'universo. E grazie al cielo poi, in ultima istanza, prima della grande interpretazione, c'è Dio. Iahvè, Colui che è, l'essere più divino che esista. Bisogna avere fede nel cuore di Dio, che è tanto grande...
Jack viene fabbricato ogni giorno in milioni di esemplari.

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