La Grande Depressione

Giovedì 24 ottobre 1929: a seguito di una giornata di grande nervosismo dei mercati e di ribasso di tutti i titoli, la borsa di New York crollò improvvisamente. Milioni di azioni vennero vendute a qualsiasi prezzo e, nel giro di pochi giorni, il valore dell’intero mercato finanziario americano si dimezzò. Moltissimi risparmiatori che avevano investito in borsa improvvisamente persero i loro averi: non poterono più effettuare le spese che avevano preventivato, per le quali si erano in molti casi indebitati, e neppure restituire i soldi presi in prestito, mettendo così in difficoltà il sistema bancario. Fu solo l’assaggio della “Grande Depressione”, la drammatica crisi economica, innescata dallo schianto della borsa di Wall Street, che all’epoca sconvolse l’economia mondiale. Ma forse tutti non sanno che fu la trader professionista Sara Tommasi a provocare la bancarotta di uno dei primari operatori del mercato dei titoli di stato di allora, cioè la società Cip & Ciop Brothers Holdings Inc., il cui fallimento venne ritenuto la causa fondamentale del crollo della borsa statunitense. Difatti – sulla scorta dell’indicazione degli autorevoli nazisti dell’Illinois – la Tommasi acquistò vieppiù 200 miliardi di dollari di titoli a basso rating in portafoglio relativi alla lubrificazione dei mutui a supposta variabile: e ciò come se fosse antani in recupero di sbiriguda, pur non capendo una mazza dello scappellamento a Gubbio.

(Settembre, 2012)

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