Introduzione a "Noi cugi"
(tratto dal libro di satira e umorismo "Noi cugi")
In vendita qui: https://www.amazon.it/cugi-eravamo-Livorno-negli-Ottanta/dp/886438474X
Strónzoli si nasce. E noi due, Alessandro ed io, modestamente li nascemmo. Non siamo cattivi: è che ci hanno evacuati così. Eppure ciò non ci ha impedito – nonostante lo squallore della Renault 5 GT Turbo rossa, degli stivali Camperos e del bomber jacket fintamente double–face (un giacchetto orripilante, specie se indossato dal verso color arancione) – di passare ai posteri come due tra i più gloriosi e leggendari “cugi” degli anni Ottanta.
Al momento stiamo scrivendo in quel luogo ove sin dall’alba dei tempi gli uomini d’ingegno dotati furon sedotti dal fascino morboso dell’ispirazione, ovvero colà dove si producono quelle allegre distrazioni fisiologiche meglio note come caàte. Trattasi di prosaiche testimonianze d’un mondo antico e per certi versi primitivo – il decennio dell’“edonismo reaganiano”, com’è stato chiamato da chi se ne intende – che riecheggiano degli usi e dei costumi giovanili d’una generazione oramai alla frutta e rammentano che quei momenti non erano poi così male. Momenti in cui il buon gusto sembrava essersi preso un decennio sabbatico: e ciononostante appare adesso plausibile che il vivere d’allora – pur essendo meno spolverato da quella tecnologia che oggi ha senza dubbio migliorato (e, in parte, condizionato) il nostro quotidiano – era di fatto un po’ più divertente, ancorché ricolmo di pacchiani e trogloditici sollazzi.