Emin Boztepe, un numero uno a Livorno

Livorno. Restate in zona, ragazzi: non avete ancora visto niente. Perché arriva a Livorno il re del wing tzun Emin Boztepe, artista marziale turco di fama mondiale. Dotato d’altissimo livello tecnico e d’istinto e forza fisica proverbiali, tali da generare un’aura di leggenda intorno a sé. Sarà in città il 20 e il 21 febbraio, per uno stage che si svolgerà alla palestra Green Dragon di via di Popogna in due tempi: venerdì il corso di perfezionamento sarà rivolto soltanto ai membri dell’organizzazione da lui fondata (la Ebmas), mentre sabato potranno beneficiare dei suoi insegnamenti anche studenti, esaminandi e artisti marziali d’altre discipline.
Classe 1962, Emin Boztepe si trasferì da piccolo in Germania con la famiglia. Per via del suo eritage turco, era continuamente bersagliato da insulti razzistici, che spesso sfociavano in abuso fisico. Difendersi divenne assolutamente necessario. Così, a 14 anni, iniziò la carriera di Sifu Emin (“sifu” significa “maestro–padre”) nel campo delle arti marziali. Taekwondo, shotokan, muay thai, lotta libera turca, box, wing tzun leung ting system e pmas escrima latosa system: questo il suo curriculum marziale, da paura. Allievo di Keith Kernspecht – capoistruttore dell’Organizzazione Europea di wing tzun e, a sua volta, allievo più anziano del gran maestro Leung Ting – negli anni ‘90 Boztepe fu inviato a diffondere il wing tzun negli USA, in Canada e in Messico, dimostrando già allora d’avere non una, ma una decina di marce in più rispetto alla media. Dopo alcune controversie con la federazione presieduta da Kernspecht, nel 2001 dette vita all’Ebmas wing tzun (Ebmas è l’acronimo di Emin Boztepe martial arts system), suo personale sistema d’approccio al wing tzun. Nel quale le varie tecniche, per un discorso d’evoluzione sostenibile, iniziavano a venire costantemente studiate e migliorate da lui stesso. Va da sé che, con la nascita dell’Ebmas wing tzun, Boztepe sentisse l’esigenza di fondare una sua federazione: perciò vide la luce la Ebmas, che oggi vanta circa 40 scuole in oltre 30 paesi. Attualmente Sifu Emin vive e insegna l’Ebmas wing tzun negli States. Ha allenato numerosi corpi d’élite dell’esercito e della polizia, come il 4° Battaglione di ricognizione del corpo dei Marines degli USA e l’Hostage Rescue Team dell’FBI, cioè la squadra di recupero ostaggi. Inoltre gira il mondo per seminari: oltre che negli Stati Uniti, è richiestissimo in Europa, nei paesi dell’Est, in Canada, in Sud America e in India. Quando non si allena per 4 ore al giorno oppure quando non insegna, lavora alla sua carriera d’attore in pellicole d’azione girate in USA e in Europa. Ultimi ma non ultimi: risaputi sono il suo caratteristico buonumore e l’energia inesauribile.
È lecito chiedersi: Boztepe è dunque un mito? E l’Ebmas wing tzun è davvero efficace? Per saperlo, non resta che interrogarci su quale sia la percezione degli addetti ai lavori circa Sifu Emin e l’arte marziale da lui rielaborata. Abbiamo quindi chiamato in causa il livornese Damiano Morelli, istruttore del wing tzun targato Ebmas presso la palestra Colosseum di via dei Bagnetti, marzialista tra i più preparati della nostra penisola, che vanta un curriculum di karate, judo, boxe e wing tzun spalmati lungo oltre vent’anni d’attività. «Prima di prendere parte a uno dei suoi seminari – ci ha confidato Morelli – in verità credevo che Sifu Emin fosse stato mitizzato. Verso la metà degli anni ‘90 partecipai a un suo stage: ebbene, ciò che dicevano sul suo conto era vero. Boztepe è un artista marziale eccezionale. Avendo avuto la possibilità di conoscerlo anche al di fuori delle ore di lezione, ho potuto inoltre apprezzarlo anche dal punto di vista umano. Infatti ai seminari seguono sempre cene aperte a tutti, nel corso delle quali il divertimento è assicurato». «L’Ebmas wing tzun – ci ha poi spiegato – è un sistema di difesa personale puro, nel senso che non è stato creato osservando le altre arti marziali, imitandone le tecniche. Si tratta d’un sistema originale, creato centinaia d’anni fa e reso attuale grazie alle teorie fisiche, geometriche e matematiche su cui si basano le sue tecniche di combattimento, che sono lineari, logiche, intelligenti, raffinate e semplici. È una forma di difesa personale nella quale la forza non rappresenta l’elemento determinante. Perché si tratta d’una disciplina rivolta a un pubblico eterogeneo per età, sesso e peso. Un istruttore Ebmas deve insegnare a chiunque come affrontare con sicurezza psicologica e fisica le diverse sfumature legate a un’aggressione».

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