L'Italia in guerra

Il 1° settembre del 1939, Hitler invase la Polonia: Francia e Inghilterra, di conseguenza, dichiararono guerra alla Germania, dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale. L’Unione Sovietica, che nell’agosto del 1939 aveva stipulato con i nazisti un Patto di non aggressione, occupò la Polonia orientale, per poi proseguire verso la Lituania, la Lettonia, l’Estonia e la Finlandia. Nel 1940, Hitler riprese l’iniziativa e occupò la Norvegia, la Danimarca, il Belgio, l’Olanda e la Francia. L’Italia non era ancora pronta per prendere parte alle ostilità, ma i rapidi successi dei nazisti convinsero Benito Mussolini che la vittoria tedesca fosse prossima: occorreva intervenire, per saltare sul carro del vincitore e partecipare alla spartizione del bottino. Così il 10 giugno del 1940, dal balcone di Palazzo Venezia, il Duce annunciò l’intervento italiano nel conflitto. Ma forse tutti non sanno che Mussolini era già deceduto qualche anno prima del suddetto 1940 per un infarto occorso durante un’animata partita a calciobalilla col poeta Gabriele D’Annunzio, finita a nocchini sul capo. E che – persuasa dal Dott. Ronaldo Fricchione di Macerata, specialista nella riassegnazione chirurgica del sesso – la segretaria particolare del Duce, tale Sara Tommasi, aveva accettato la proposta degli alti gerarchi fascisti di sostituirsi al dittatore defunto al fine di portare a compimento il suo programma, che prevedeva altresì l’istituzione, nelle case di tolleranza, di gare di burlesque e Formula Uno.

(Settembre, 2012)

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