Internet che cambia la vita

Livorno. Chi di voi si ricorda il film "Sliding doors" con Gwyneth Paltrow? In questa pellicola la protagonista si trova davanti a due porte scorrevoli della metropolitana: salire o meno a bordo rappresenterà per lei un successivo sviluppo esistenziale di natura diversa. Quindi le porte scorrevoli del metró simboleggiano la via d'accesso a un differente destino: il destino, "quel misterioso organizzarsi d'una logica implacabile per un futile obiettivo", per dirla con Joseph Conrad. Insomma, quante volte ci siamo chiesti che cosa ne sarebbe stato di noi se, per caso, avessimo deciso di varcare una soglia anziché un'altra? Chissà: magari, aprendo questa porta invece di quella, nella peggiore delle ipotesi saremmo durati meno d'un talebano a Guantanamo. Chi può dirlo. Ma se, parlando ancora sotto metafora, a una comunissima "porta" noi sostituissimo un qualsiasi "portale" web ? Vale a dire: anche i milioni d'accessi virtuali di Internet sarebbero capaci di cambiarci la vita così come le porte scorrevoli di "Sliding doors"?
La casa dei sogni. «Per me e mia moglie – ci fa notare il 33enne Federico Menichini, responsabile del controllo qualità e della contabilità industriale presso la Sipa di Milano, livornese doc oggi residente a Parabiago, nel milanese – Internet ha rappresentato una finestra aperta sul nostro domani. Perché ci ha permesso di realizzare un sogno: mettere su la nostra bellissima casa». «Erano mesi – racconta – che stavamo cercando su Internet una nuova casa, che fosse più spaziosa e confortevole di quella che possedevamo: una casa adatta alle nostre esigenze, magari col giardino. Una sera, dopo il lavoro, ci mettemmo a visitare i tanti siti web del settore immobiliare. Le offerte erano molte, ma nessuna pareva fare al caso nostro. Delusi, andammo a cena, lasciando il PC acceso su una pagina web. Finito di cenare, mi ricordai di aver lasciato il PC acceso. Andai per spegnerlo, ma subito mi accorsi che su quel sito era comparsa un'offerta interessante: forse quella di un impiegato che faceva gli straordinari? Per farla breve: quella sarebbe diventata la casa dei nostri sogni». Dunque Internet è un fenomeno socio–culturale soggetto a continue emorragie d'opportunità, di risorse, di passioni. O almeno così pare. Poiché ogni nuovo strumento tecnologico ha sì valenza positiva, ma solo a patto che non se ne faccia un uso irresponsabile o, addirittura, distorto. Ma, perlomeno adesso, a noi non interessa trattare casi di cronaca nera. Vogliamo occuparci piuttosto del caso, del destino, del cosiddetto "fato". Di ciò che ci è riservato se imbocchiamo una strada piuttosto che un'altra. Concetto ripreso, tra l'altro, dal format TV condotto da Enrico Ruggeri "Il bivio – Cosa sarebbe successo se...", tuttora in programmazione su Mediaset.
Il progettista di siti web. E Federico Bellamacina, 27 anni, livornese di razza, dice di conoscerlo quel programma condotto da Ruggeri. Forse perché, grazie a Internet, la sua esistenza è mutata sensibilmente, un po' come quella dei protagonisti di quelle vicende: «Ho passato diversi anni della mia vita in giro per l'Italia e all'estero, cambiando lavoro in ogni città per vivere. Poi, fortunatamente, nel Natale del 2003 mi è stato regalato un PC. E da allora la mia vita è cambiata a tutto tondo». Già, perché adesso Federico è un vincente. Non ha mai un minuto libero. È titolare di www.kwd.it, una web agency tutta sua. Fa il web coordinator, cioè crea e coordina siti web. E, parallelamente, collabora come grafico pubblicitario con l'agenzia di pubblicità Aep, presente "on the net" all'indirizzo www.aepubblicita.it. «Ho imparato tutto da solo, studiando e lavorando sodo», ci confida. E aggiunge: «Dopo anni di duro lavoro, sto raccogliendo i frutti di tanto sacrificio. E tuttavia, giorno dopo giorno, continuo ad approfondire le mie conoscenze informatiche nel settore grafico e, soprattutto, in quello dei motori di ricerca. Una delle mie più grosse soddisfazioni? Quando un sito progettato da me si posiziona ai primi posti proprio nei motori di ricerca».
L'alfiere della rete. Ma c'è una persona alla quale Internet ha davvero cambiato la vita in maniera radicale: si chiama Alessandro Cirinei, altro livornese di scoglio. Un websurfer di 36 anni che parla alla perfezione inglese e francese e ha nel taschino una laurea in economia aziendale conseguita presso l'Università di Pisa e due titoli di studio "made in England": una laurea in Business Economics e un master in tecniche imprenditoriali e strategie aziendali, entrambi guadagnati in quel di Reading. «Dopo Reading – racconta Cirinei – iniziai a lavorare per Dell Computer, a Londra. Un' esperienza che mi dette la possibilità di scoprire Internet come strumento di vendita intorno alla metà degli anni Novanta, periodo in cui il web era ancora agli albori». Ma, nel '98, ecco la svolta: cominciò a lavorare nel campo delle risorse umane alla Michael Page di Milano. Due anni dopo, in pieno boom della new economy, venne però attratto dalle sirene di Internet e perciò si unì alla tedesca Jobpilot, allora number one in Europa nel settore del recruitment online. «A soli 32 anni, mi ritrovai a Parigi a gestire le filiali francesi, belghe e inglesi in qualità di amministratore delegato», dice. Nel 2004, archiviata anche Jobpilot poiché riteneva insopportabile «l'acquisizione dell'azienda da parte di Monster, la sua più tremenda rivale», Alessandro approdò a Milano con l'incarico di direttore marketing e Internet business presso Editoriale Secondamano, attiva nel settore degli annunci web e su carta.
Livorno, primo amore. Ma, recentemente, Cirinei ha lasciato anche Secondamano. E si è messo in proprio. «Insieme ad alcuni esperti di marketing e tecnologia web – spiega – ho fondato Live Shape. Con Live Shape vogliamo anticipare le tendenze con prodotti web innovativi, che pongono al centro l'utente e la sua necessità di vendere il suo usato in maniera veloce ed efficiente». Lo scorso settembre, Live Shape ha infatti lanciato il sito www.adboom.it, mediante il quale l'inserzionista può scegliere il media più adatto per "piazzare" il suo annuncio: ovvero può pubblicarlo simultaneamente su diversi siti Internet di annunci, web magazines, giornali e riviste. «Non a caso, di recente, abbiamo siglato un accordo proprio col gruppo Espresso», rivela Alessandro. «I soldi e l'affermazione – osserva – sono importanti. Ma ciò che mi stimola di più è realizzare prodotti efficaci lavorando in squadra». «Però senza la famiglia, le amicizie e l'amore – ammette – non avrei mai potuto affermarmi. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiato. E sono sempre rimasto in contatto con Livorno e con i miei amici, non ho mai smesso di passare i weekend estivi a Quercianella o di andare allo stadio, anche a costo di prendere l'aereo». «Però sono davvero grato – conclude – a una persona in particolare. Quando lavoravo per Jobpilot ho fatto una grossa crescita professionale per meriti, ma anche grazie a Davide Villa, all'epoca vicepresidente di quell'azienda. La cosa curiosa è che questo manager, nonostante sia cittadino svizzero, ha vissuto i primi 14 anni della sua vita proprio a Livorno e, nonostante parli 6 lingue, ha mantenuto intatto il suo accento labronico. Forse è stata questa affinità a creare un sodalizio che per me è stato molto positivo».

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