Volontariato, l'anima ha fatto click

Livorno. In barba al menefreghismo dilagante e, purtroppo, alle penurie istituzionali, in città tante timide “formichine” – senza stazionare vanesie sotto i riflettori – si muovono costantemente per aiutare il prossimo. La somma del loro operato costruisce castelli, e non si tratta di castelli in aria. Queste “formichine” restano spesso dietro le quinte e parlano poco di sé: e, qualora decidano di proferire parola, non sentirete davvero la solita tiritera del tipo “quanto siamo bravi”. Per questo motivo i fotografi Gabriele Mazzoni e Francesco Di Garbo hanno deciso d’immortalare in una serie di click le attività dei volontari legati alla chiesa di S.Caterina del quartiere Venezia. Ufficialmente parte del calendario di “Effetto Venezia 2007”, questa iniziativa punta un faro su quelle persone che, ispirandosi ai valori fondamentali del cristianesimo, dedicano parte della loro vita a fare solidarietà a tutto campo, raccogliendo gli sos, spesso disperati, dei bisognosi di ogni dove. “Il prossimo come altro io – S.Caterina e i suoi volontari”, così si intitola questa mostra fotografica che, allestita nei sotterranei della chiesa di S.Caterina, semplicemente ritrae, per dirla con Mazzoni, «gente vera col suo carico d’emozioni e sani principi che lavora per il prossimo, persone che danno e non si aspettano di ricevere, volontari che di fronte all’obbiettivo non posano e non recitano». «Nella chiesa di S.Caterina – spiega Mazzoni – lavora senza sosta una task–force di volontari che fanno del volontariato quasi una missione. Ci sono signore che cuciono e, con i soldi ottenuti, si occupano di adozioni a distanza o aiutano direttamente i meno fortunati. Ce ne sono altre che si dedicano alle attività di catechismo, che in realtà è piuttosto una sorta di ludoteca dove i bambini stanno insieme e, mentre giocano, hanno la possibilità d’imparare tante cose. E poi c’è chi si interessa della raccolta dei vestiti e del cibo per l’aiuto diretto nei confronti dei bisognosi, carcerati inclusi». Dunque scatti carichi d’umanità, fotografie ordinarie d’un microcosmo straordinario; una mostra da non perdere.

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