Vergassola: le interviste impossibili scaldano la platea della Fortezza Vecchia

Livorno. Dario Vergassola è un “dinamitardo del giornalismo”. Nel senso che, durante le sue “Interviste impossibili”, è capace di far saltare le porte chiuse a tripla mandata delle domande tradizionali. E le risposte preconfezionate, a prescindere dal malcapitato, hanno il fiato corto. A dare fuoco alle polveri del Vergassola–style ci pensano un fuoco di fila di doppi sensi e il conseguente imbarazzo dei big intervistati. E niente e nessuno si salvano, è assodato. Neppure la sua città natale, che irride a tutto vantaggio della nostra: «Livorno al confronto di La Spezia sembra Las Vegas!».
Tra gli appuntamenti più attesi nel cartellone della Festa del Vernacoliere, lo show del folletto delle interviste fuori dagli schemi ha registrato domenica sera 800 presenze. E, com’era prevedibile, in 800 si sono scompisciati dalle risate, specie quando ha raccontato delle sue interviste impossibili alle donne dello showbusiness. Alcune delle quali, per dirla con Dario, «hanno il cervello inversamente proporzionale alle tette». Tra le fuoriclasse del jetset che Vergassola ha intervistato, Valeria Marini, Simona Ventura, Natalia Estrada, Martina Colombari, Asia Argento, Nina Moric e molte altre. Le domande? Quella fatta alla Marini: «Lei sa cantare, ballare e recitare? Sì? E allora perché ce lo ha tenuto nascosto fino ad ora?». Quella fatta alla Ventura: «Si ricorda la sua prima volta? Sì? E quanti eravate?». Quella fatta alla Estrada: «So che lei vuole sfondare in America. Perché? Anche Bush ha un fratello scemo?». Roba da farci rimanere di ghiaccio pure i paraghi del Voliani. Ma persino i politici sono finiti nel carniere di questo comico che, nonostante la stazza non proprio titanica, è un vero “buttafuori della malinconia”. Che cosa ha chiesto Vergassola, prima delle ultime elezioni politiche, a Romano Prodi? «È vero che le cose migliori le vengono in bicicletta? Sì? Allora l’eurotax dove le è venuta? In seggiovia?».
Imbracciata la chitarra, ecco il momento musicale dello spettacolo, con alcuni brani sull’amore e sul rapporto di coppia, naturalmente visti dall’angolazione di Dario Vergassola. Anche se, come dice lui stesso, «io sto alle donne come un diabetico sta alla meringata». Moglie, mamma, nonna, suocera–cinghiale: bonariamente, Dario ha meleggiato pure le signore della sua famiglia. E, infine, un po’ d’ironia anche sulla povertà. Perché, come recita una sua vecchia battuta: «I miei genitori erano poverissimi, io continuo a essere povero e anche i miei figli lo saranno perché amo mantenere le tradizioni».

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