Un poliziesco tutto da ridere

Livorno. Giovani film–makers crescono. È il caso del livornese Paolo Taddei, regista, sceneggiatore e tecnico di post–produzione, senza dubbio un creativo come ce ne sono pochi sulla piazza labronica. Da ben 11 anni Paolo si occupa infatti di cortometraggi, che puntualmente raccoglie sul sito www.tfproduction.eu. Ha collaborato con “I Licaoni”, l’associazione livornese che porta alta la bandiera dello humour demenziale tipico delle pellicole d’oltreoceano, nonché a varie edizioni dell’osannato “Don Zauker Talk Show” dei due autori Caluri e Pagani, entrambi griffati Vernacoliere. Ma – questa la novità – di recente Taddei ha terminato di girare l’ultima sua fatica, vale a dire “Uno scomodo omicidio per l’ispettore Danzi”, commedia poliziesca in salsa livornese che omaggia il filone “poliziottesco” degli anni ’70. La trama è tra le più scontate della cinematografia: c’è stato un omicidio e l’ispettore Danzi è chiamato a indagare sul caso, ma tanti saranno gli improbabili contrattempi con cui il povero tutore della legge dovrà fare i conti (per info dettagliate: www.lavorazione.blogspot.com).
«“Uno scomodo omicidio per l’ispettore Danzi” – spiega Taddei – nei suoi punti nevralgici è più volte interrotto, come se lo spettatore si trovasse davanti alla TV, da cambi di canale che finiscono per dare su un altro film di natura totalmente diversa. Cioè un “filmóne” di fantascienza di serie Z dal titolo “Il pianeta in fondo all’universo”, anche questo concepito con spirito burlesco dal nostro staff: tant’è vero che è caratterizzato da effetti speciali alla Ed Wood, tipo dischi volanti appesi a fili sottilissimi e fatti passare davanti alla cinepresa». «Gli attori di questi “due film in uno” – continua il regista – sono Valerio Rolla, Pierfrancesco Tesi, Roberto Ciaponi, Maurizio Serraggi, Fabio Chiarelli e Laura Purromuto: tutte persone che si divertono come matte a prendersi gioco del cinema. Gli straordinari effetti speciali – mi riferisco a un disco volante e a un alieno che comunica in modo molto particolare – sono invece di Maura Mazzoli».
Questo originale “cross–over cinematografico”, la cui “prima” è prevista per la fine di settembre e sarà preceduta da un ulteriore cortometraggio (sempre firmato Taddei & C.) ambientato nell’esilarante Livorno di 35 milioni di anni fa, ha avuto come locations il quartiere delle Sorgenti e una nota cava della Valle Benedetta. «Pur essendo a basso costo – aggiunge Taddei – si tratta di una produzione che è ben lontana dall’essere considerata scadente, soprattutto dal punto di vista visivo. Ogni inquadratura è stata difatti rielaborata in post–produzione: nel poliziesco ci sono immagini virate in giallo e “desaturate” per ricreare un effetto pellicola anni ’70, mentre ne “Il pianeta in fondo all’universo” abbiamo usato dei filtri verdi e sporcato la pellicola per invecchiarla». «Le riprese – conclude – sono state uno spasso. Lavorare con Valerio, Maurizio, Roberto e tutti gli altri è stato come tornare all’asilo e giocare tutto il giorno senza pensieri. È stata una bella esperienza, specie quando abbiamo girato le scene del film di fantascienza: vederli sotto il sole cocente con addosso i costumi pesantissimi da astronauti è stato davvero da pisciarsi addosso dalle risate!».

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